La guerra in Ucraina ha fatto riemergere il dibattito sulla leva obbligatoria e sull’entrata in guerra all’Europa.
Una scelta che sembrava ormai un ricordo lontano lasciato alla storia con la fine della seconda guerra mondiale. Invece, la ricomparsa della guerra in Europa alle porte dell’Unione europea contro la Russia sembra aver risvegliato nuove paure e ha rianimato il dibattito riguardo il servizio di leva obbligatoria. L’invasione russa dell’Ucraina ha fatto ripensare alla corsa agli armamenti e alla difesa dei confini.
Per il momento l’Europa sta inviando solo armi a Kiev e ha rafforzato il fianco est della Nato con militari di ogni paese tra cui l’Italia. Ma una possibile escalation potrebbe far entrare in guerra proprio la Nato contro la Russia. Ad un anno dall’inizio della guerra, il conflitto tra i due paesi sembra molto lontano dal finire. Questo fa ripensare di nuovo di introdurre la leva obbligatoria nei paesi Nato nei quali è stata abolita quasi ovunque tranne in Grecia, Lituania e Danimarca.
Quali sono i paesi che vorrebbero ripristinare il servizio militare
Già in Lettonia la leva obbligatoria è stata ripristinata dopo 15 anni. Secondo un retroscena di Repubblica sono molti i paesi europei che stanno rivalutando questo aspetto. Anche in Italia c’è chi è favorevole al ritorno della lega obbligatoria come il ministro Matteo Salvini. “Ritengo che un anno di insegnamento delle regole, della buona educazione e dei doveri formerebbe dei buoni cittadini”, ha detto il leader della Lega. Dello stesso parere è il presidente del Senato La Russa che aveva proposto una sorta di mini-naja volontaria di 40 giorni con l’obiettivo di “imparare cosa sia non solo l’amore per la Patria, ma il senso civico, il dovere di aiutare gli altri in difficoltà”.
A smentire qualsiasi movimento sul tema è il ministro della Difesa Crosetto. “Il ripristino della leva è una scelta politica, che richiede una legge e una copertura finanziaria. Non fa parte della mia agenda e di quella del governo” spiegando che reintrodurre la leva sconvolgerebbe l’organizzazione delle forze armate. Ma anche la Germania è tornata a parlare di servizio militare obbligatorio. Secondo il ministro della difesa Pistorius è stato un errore abolire la leva.
Nel frattempo la Danimarca vuole estendere la leva anche alle donne, mentre l’Olanda sta pensando di seguire il modello della Svezia dove vengono scelti per sorteggio 5mila 18enni che verranno impegnati in un’esperienza di 11 mesi. La Polonia, invece, sostiene più da vicino un programma di riarmo, dal momento che considera poco utile l’implicazione di coscritti nell’ambito della leva militare. Secondo la Nato l’idea migliore sarebbe la creazione di una riserva di personale addestrato e abile ad entrare in azione.